Contratti a termine: novità sui limiti di applicazione
La Legge di Bilancio 2019 ha predisposto delle novità riguardo ai limiti applicativi dei contratti a termine, andando a modificare il decreto Dignità in merito alle esenzioni ad essi relative. In particolare, ad essere esentati dai limiti del decreto, oltre alle pubbliche amministrazioni, saranno anche: le università private, incluse le filiazioni di università straniere, gli istituti pubblici di ricerca, le società pubbliche che promuovono la ricerca e l’innovazione ovvero enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere attività di insegnamento, di ricerca scientifica o tecnologica, di trasferimento di know-how, di supporto all’innovazione, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa.
Anche questi soggetti potranno estendere la durata dei contratti a termine a 36 mesi o quanto non diversamente stabilito dalla contrattazione collettiva applicata dalle aziende stesse. Ammesso un numero di 5 proroghe date dalla sommatoria di tutti i contratti a tempo determinato stipulati con quel determinato lavoratore. Non sarà obbligatorio esplicitare “esigenze” come previste dall’articolo 19, comma 1, del decreto legislativo 81/2015.