09 Set

Aziende: cresce domanda di profili Stem, ancora pochi i laureati

La domanda di profili tecnico-scientifici in Europa continua a crescere, ma una ricerca ha recentemente mostrato come la percentuale di laureati nelle cosiddette discipline Stem sia ancora bassa in paesi quali Italia, Spagna, Malta, Grecia, Uk, Francia e Germania.

Nel nostro paese la percentuale è del 24,5% e coinvolge solo il 15% di donne. Secondo la ricerca condotta dall’Osservatorio Stem promossa da Fondazione Deloitte e dal Programma di Politiche Pubbliche di Deloitte, più di quattro aziende su dieci avrebbero difficoltà a trovare risorse preparate nelle materie citate. Solo in Germania il trend sarebbe in crescita, con 4 laureati tedeschi e 2 laureate tedesche su 10 con un titolo di studio tecnico-scientifico. 

Dalle interviste al campione di persone intervistato, emerge il grande problema della mancanza di figure adeguate per l’orientamento e del pregiudizio ancora permanente rispetto allo studio di queste materie che richiederebbe tempo e migliori condizioni economiche per via della sua complessità. 
Il mercato del lavoro intanto continua a ricercare questo tipo di competenze e sembra essere è un trend destinato a salire nei prossimi anni. 

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29 Mar

Formazione professionale in Campania: nuove linee guida

La formazione è un pilastro per la crescita delle imprese e dei cittadini stessi. Le istituzioni, consapevoli di questa sua importante funzione, stanno mettendo in campo numerose iniziative e stanno adottando norme che abbiano lo scopo di rafforzarla. In tal senso, si interpreta l’approvazione della delibera di adozione delle nuove linee guida per l’accreditamento delle agenzie formative regionali da parte della giunta regionale della Campania. Sono diverse le novità legate a questa delibera, in primis la semplificazione (molto attesa) degli atti burocratici e l’adozione di un sistema di “rating” per “dare trasparenza alla solidità organizzativa (sia strutturale sia di risorse e personale interno)”.
La disposizione contempla anche un rafforzamento del “principio di radicamento sul territorio degli enti di formazione accreditati inteso come reale raccordo tra formazione e imprese e quindi tra formazione, lavoro e vocazione territoriale”. 
L’essenziale vocazione della formazione a diventare anello di collegamento tra tutte le parti coinvolte nel mondo del lavoro, viene quindi sempre più riconosciuta, a tutti i livelli. Oggi anche a livello normativo. A fronte delle sfide incombenti di carattere nazionale ed internazionale e con l’attuazione di piani ambiziosi di ripartenza sia economica che industriale, bisogna puntare su competenze e formazione per preparare i lavoratori ma anche i cittadini.
Ecco le parole dell’assessore alla Formazione Armida Filippelli: “Sempre di più vogliamo che la formazione non sia una fonte di titoli ma una fonte di competenze. Con le nuove linee guida proseguiamo nel mettere ordine al sistema regionale nel solco del principio di trasparenza, per sostenere le agenzie che credono nella qualità ed educare i cittadini a pretenderla”. 
La formazione non deve dunque attribuire solo “titoli”, ma deve conferire “competenze” che possano costituire il bagaglio funzionale dei lavoratori e, di conseguenza, anche delle imprese che trovano in essa una preziosa risorsa e un investimento-chiave per il loro futuro. 

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